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Mastoplastica Additiva
Rimodella l'aspetto estetico del tuo seno
Senti la necessità di migliorare il tuo spetto estetico a causa di un inestetismo che ti opprime da tempo ?
La mastoplastica additiva, non rappresenta una singola tipologia di intervento, ma rappresentativa di una moltitudine di procedimenti chirurgici a loro volta legati a un numero veramente grande di situazioni di partenza e di richieste da parte delle pazienti.
Così, ogni caso andrà attentamente studiato nell’intento di ottenere il massimo dei risultati possibili, ben sapendo che non sempre sarà possibile garantire l’optimum.
Certamente, sembra ormai assodato che la scelta di realizzare dei seni molto voluminosi, potrebbe risultare appagante nel breve periodo ma rischia di diventare oltremodo problematica per il futuro, in considerazione del fatto, banale ma non scontato, che più daremo peso al seno e più esso tenderà a cadere, modificando ben presto i parametri iniziali.
Quindi molta attenzione si dovrà porre nella scelta dei giusti volumi. Ma non solo, altrettanto importante sarà discutere con la paziente in merito al tipo di protesi da preferire: tonda, anatomica, cioè a goccia, più o meno proiettata etc.
Alla fine, comunque, riteniamo che il ruolo del chirurgo debba essere predominante, nel senso che saranno la sua esperienza e la sua professionalità a consigliare, a volte categoricamente, il miglior tipo di impianto a seconda della conformazione fisica della paziente.
Un altro aspetto della questione protesi è quello della posizione retro ghiandolare o retro pettorale.
Ancora una volta, il chirurgo cercherà di orientare al meglio la paziente, ben consapevole che anche per quanto concerne tale scelta, non vi sono dettami assoluti e che quindi, se è vero che una posizione retro pettorale garantisce una minore visibilità dell’impianto è anche pur vero che la posizione “naturale“ della ghiandola mammaria è davanti e non dietro al muscolo pettorale e ciò vorrà pur significare qualcosa.
Infine non è possibile stabilire a priori, la durata dell’impianto anche se la buona notizia attuale è che i costruttori di protesi paiono orientati alla garanzia a vita delle stesse (speriamo?!).
Comunque, molto importante, a tale riguardo, è l’informazione riguardante la possibilità che l’impianto protesico vada incontro ad un fenomeno chiamato “incapsulamento“.
Si tratta della formazione, attorno alla protesi che viene riconosciuta dall’organismo come un corpo estraneo, di una sorta di barriera, di capsula, appunto.
Se è vero che tale capsula contribuisce a rendere invisibile l’impianto, se essa diventa ipertrofica e rigida, allora l’impainto perderà naturalezza, diverrà frisso e alla fine dolente.
Per cercare di evitare tale evenienza sarà molto utile istruire la paziente sulla necessità che il seno venga massaggiato onde mantenere la tasca creata per ricevere le protesi, ampia e flessibile.
Le incisioni possono essere periareolari, nel solco sottomammario o ascellare ed anche delle diverse implicazioni che le diverse scelte al riguardo,comportano, si dovrà discutere approfonditamente prima di decidere ben sapendo che non esiste la scelta giusta a priori e che, per esempio, se si dovesse optare per la via ascellare, ottima dal punto di vista della scarsa visibilità non si potrà inserire, a quel punto, una protesi anatomica, ma solamente una tonda.
L'intervento dura da una a due ore circa ma in molte condizioni, specie quando è necessario eseguire anche una plastica della mammella per problemi come la ptosi mammaria si può ben dire che si dovranno eseguire due interventi in uno: una plastica-protesi, per dirla alla francese, ed allora i tempi chirurgici saranno obbligatoriamente dilatati.
La dimissione avviene in serata con ritorno alla vita normale dal giorno successivo.
Molto spesso sarà necessario l’uso di un drenaggio da mantenere per almeno 48 ore ma questo particolare non deve spaventare la paziente poiché in tubicini di drenaggio sono di diametro assai sottile e collegati con un dispositivo aspirante, facilmente trasportabile (si può tenere in tasca) che garantisce una perfetta sterilità.
Il dolore è limitato pur dovendo ammettere che il posizionamento delle protesi in situazione retro muscolare risulta più impegnativo.
Idrogel o Gel coesivo di silicone danno alla protesi consistenza e densità sovrapponibili a quella della ghiandola naturale. L' Envelope di rivestimento in triplice strato assicura la massima resistenza tensile (500% elongation potential), e altissima biocompatibilità.
I nuovi profili Tear-Drop 'a goccia o a lacrime' garantiscono la forma naturale rendendo insospettabile la presenza della protesi.
Per assolvere alle più molteplici richieste e aspettative dei nostri pazienti, diamo molta importanza all'innovazione, all'aggiornamento e alla ricerca, siamo uno dei centri di Chirurgia Estetica al passo con i tempi in costante ricerca e sviluppo di tecniche innovative.
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