
I quiz della patente costituiscono probabilmente l’ostacolo apparentemente più complesso, anche a seguito di una adeguata preparazione effettiva, contesto che ha visto da sempre una forma di complicazione legata in particolare ad alcune forme di “domande” che pur non essendo effettivamente tali, costituiscono per molti dei veri e propri rompicapi.
Errori comuni
Statisticamente esistono infatti alcune particolari forme di quesiti che posti in metodi piuttosto conosciuti ma comunque facili da considerare come ostacoli, causano un errore che può essere fonte di frustrazione anche da parte di chi ha sufficientemente studiato. L’esame teorico per l’ottenimento della patente di guida è infatti orientato anche a far comprendere il senso del contesto.

Si tratta, nel caso della patente di guida B, la più comune perchè garantisce l’accesso alla guida di veicoli come le automobili in tutto il contesto europeo. Le domande per questo tipo di patente, la più tradizionalmente richiesta sono molto diversificate, e spaziano in vari argomenti, diversi ma comunque collegati in qualche modo.
Tra gli argomenti ci sono ovviamente le regole da seguire in merito al Codice della Strada, ma anche il “comportamento” del veicolo, le norme di sicurezza, come i vari limiti ed i segnali, fino all’utilizzo corretto dell’automobile, dalle spie alle luci, fino al contesto assicurativo che viene comunque incluso.
L’esame teorico della patente è difficile?
Mediamente è qualcosa che viene considerato alla portata della stragrande maggioranza della popolazione, naturalmente questo non significa che risulti “semplice”, in modo particolare l’attuale formulazione identifica questi argomenti selezionati (e non solo) rende necessario una preparazione abbastanza diversificata e completa, dato il sistema attualmente in vigore costituito da quesiti diversi.

Chi è sottoposto all’esame di guida infatti ha a disposizione 20 minuti di tempo per i cosiddetti “quiz” che sono concepiti su 30 elementi, questi sono potenzialmente tutti diversi per argomento, anche se non necessariamente. La difficoltà sta proprio nell’aver studiato ma anche tenere a mente le varie strategie che sono servite ad evitare di “premiare” chi ha sostanzialmente studiato senza comprendere a fondo.
Sono infatti davvero numerosi gli esempi di “trucchetti” ma anche di questioni poste in maniera tale da confondere, con parole che hanno significati profondamente simili ma anche in realtà molto diversi, ad esempio i termini “consigliabile” o “obbligatorio” in merito ad azioni da compiere o da non compiere durante determinati comportamenti.
Le domande più portate all’errore della Patente
La statistica dell’esame della patente evidenzia alcune tra le domande che per larga parte sono selezionate tra quelle che non sono in realtà così complicate, ma che per come risultano essere formulate inducono all’errore.
Ad esempio “La patente categoria A1 garantisce la guida di tutti i monocicli fino a 125 cc di cilindrata” viene costantemente “errata” e contrassegnata come vera.

E’ in realtà falsa pur non essendo totalmente “sbagliata”, perchè è incorretta: la patente A1, ottenibile a partire dai 16 anni di età, ha un limite di cilindrata di 125 cc, ma la potenza non deve superare gli 11 Kw, inoltre il rapporto tra peso e potenza del mezzo non deve superare 0,1 kilowatt per chilo.
Altra domanda molto “errata” è quella che, legata al segnale sottostante, corrispondente ad un simbolo rotondo, bianco nella sezione interna e rosso in quella esterna, comprende anche la scritta Alt – Polizia al centro. “Il segnale raffigurato obbliga a rallentare per essere pronti a fermarsi in caso di segnalazione da parte degli agenti”.
Domande difficili
Contrassegnata da oltre il 65 % come “vera” è in realtà falsa, perchè questa forma di segnale non rappresenta un obbligo di rallentare ma di fermata. Come tutti i segnali bianchi e rossi rotondi indica un divieto di qualche tipo di azione, questo in particolare è tra i “quiz” teorici maggiormente errati durante il test.

Infine, per concludere questa platea di errori presso l’esame teorico della patente tra i più comuni spicca uno legato al contesto del “traino” di veicoli in avaria. Il quesito “Durante le operazioni di traino di un veicolo in avaria, quello trainato deve mantenere attive le luci posteriori di segnalazione in mancanza di altra idonea segnalazione”.
Anche questa domanda che può sembrare vera, invece va contrassegnata come falsa: il traino di un veicolo può essere considerato lecito a norma di legge esclusivamente in caso di avaria tale da non garantire la funzionalità di movimento del veicolo, ma non è necessaria alcuna forma di segnalazione con luci o altro.